Nel giro di pochi anni, ChatGPT è passato da essere un assistente virtuale per curiosi e professionisti a un vero e proprio compagno di studio e ricerca per milioni di studenti e ricercatori. Ma oggi OpenAI sta spingendo il proprio modello di intelligenza artificiale ancora più lontano, stringendo accordi con alcune delle università più prestigiose al mondo e offrendo accesso gratuito a funzionalità premium per migliaia di studenti negli Stati Uniti e in Canada.
Il risultato? Un cambiamento epocale nel modo in cui la conoscenza viene esplorata, appresa e prodotta.
Una nuova era per l’educazione: l’AI come alleato quotidiano di studenti e docenti
L’intelligenza artificiale non è più una visione futuristica: è parte integrante del presente dell’istruzione superiore. OpenAI, la società creatrice di ChatGPT, ha scelto di investire con decisione in questo settore. Il suo obiettivo? Rendere l’accesso a strumenti di AI avanzata il più diffuso e inclusivo possibile.
Per farlo, ha puntato su partnership strategiche con atenei del calibro di Oxford, Columbia e l’Università del Texas ad Austin, e ha lanciato una promozione che permette agli studenti di sperimentare gratuitamente le potenzialità della versione Plus di ChatGPT per due mesi. Vediamo nel dettaglio come.
Le partnership con Oxford, Columbia e UT Austin: AI al servizio della conoscenza
Oxford University: digitalizzazione e accesso alla conoscenza
Con Oxford, OpenAI ha lanciato una collaborazione quinquennale che punta a trasformare profondamente la didattica e la ricerca. Tra le iniziative più innovative, spicca un progetto di digitalizzazione dei materiali delle Bodleian Libraries, che permetterà di rendere accessibili, anche tramite l’AI, migliaia di documenti storici. L’obiettivo è chiaro: democratizzare l’accesso al sapere, fornendo agli studenti strumenti avanzati per esplorare e comprendere testi accademici e storici.
Ma non si tratta solo di digitalizzazione. L’accordo prevede anche finanziamenti per progetti di ricerca interdisciplinari e l’introduzione di ChatGPT Edu — una versione su misura del tool pensata per il mondo universitario — all’interno dei corsi e dei programmi di studio.
Columbia University: ricerca e impatto sociale
Alla Columbia, ChatGPT è entrato nel cuore di un progetto ad altissimo impatto sociale: la prevenzione delle morti per overdose. Sotto la guida della professoressa Nabila El-Bassel, l’AI viene utilizzata per analizzare dati complessi e proporre soluzioni mirate a livello comunitario.
ChatGPT è stato integrato in un GPT personalizzato che riduce settimane di analisi a pochi secondi, permettendo agli operatori sociali e ai ricercatori di rispondere rapidamente a situazioni di emergenza.
Un esempio perfetto di come l’intelligenza artificiale non sia solo un supporto per compiti scolastici, ma uno strumento concreto per salvare vite e orientare decisioni politiche e sanitarie.
UT Austin: tutoraggio AI per studenti e supporto ai docenti
All’Università del Texas ad Austin, l’adozione di ChatGPT Edu ha preso una direzione molto pragmatica. Gli studenti lo utilizzano per simulare colloqui di lavoro, revisionare curriculum, ma anche per fare brainstorming e approfondire concetti difficili.
I docenti, invece, lo impiegano per semplificare la correzione dei compiti, preparare materiali personalizzati e automatizzare il feedback, liberando tempo per attività ad alto valore aggiunto.
Offerta ChatGPT Plus gratuita per studenti USA e Canada: una mossa strategica
Dal 31 marzo al 31 maggio 2025, OpenAI ha attivato un’offerta che ha subito fatto notizia: due mesi gratuiti di ChatGPT Plus per tutti gli studenti universitari statunitensi e canadesi.
Questa versione del tool, normalmente disponibile a $20/mese, dà accesso a funzionalità premium come:
- Accesso a GPT-4.5 (più veloce, preciso e potente)
- Deep Research Mode per la ricerca accademica
- Modalità vocale avanzata e interattiva
- Maggiore priorità di utilizzo nei momenti di alta domanda
- Tools integrati per tabelle, codice, presentazioni e altro
Per attivarla, agli studenti è richiesto di verificare la propria iscrizione universitaria, tramite ID studentesco o documento equivalente.
Ma non si tratta solo di una generosa promozione. L’obiettivo è duplice:
- Espandere rapidamente la user base tra i giovani altamente formati;
- Formare una generazione di futuri professionisti e ricercatori che considerano ChatGPT uno strumento quotidiano e irrinunciabile.
Questa strategia sta funzionando? I primi dati dicono di sì
Le prime settimane dell’iniziativa hanno confermato la bontà della strategia: l’offerta gratuita ha generato un’ondata di iscrizioni e ha portato migliaia di studenti a esplorare le potenzialità della piattaforma.
Le università partner hanno riportato un aumento dell’efficienza nei processi didattici e di ricerca, e il sentiment generale tra gli utenti è positivo: l’AI viene vista sempre più come una risorsa integrata e collaborativa, non come una minaccia.
Inoltre, OpenAI ha recentemente annunciato la creazione del NextGenAI Consortium, con un impegno economico di 50 milioni di dollari per promuovere l’intelligenza artificiale responsabile nelle università, coinvolgendo anche Google DeepMind e Anthropic.
Segno evidente che la strategia è solida, condivisa e in forte espansione.
L’AI non sostituisce l’intelligenza umana, la amplifica
Quello che sta accadendo con ChatGPT nelle università è solo l’inizio. L’intelligenza artificiale non vuole — né può — sostituire docenti e studenti. Il suo scopo è amplificare il potenziale umano, velocizzare la ricerca, facilitare la comprensione, democratizzare l’accesso al sapere.
OpenAI ha intuito il punto centrale: la vera rivoluzione dell’AI si fa partendo dalle aule universitarie, lì dove nascono le idee che cambiano il mondo.
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